Nota anche come “cabriolet”, la macchina decappottabile ha da sempre un grande fascino, soprattutto per gli appassionati della guida sportiva.
La carrozzeria è uno degli elementi distintivi di un’autovettura. La linea (anzi, il numero di “volumi”) definisce il segmento di appartenenza di un modello. Di conseguenza, è possibile classificare un’auto (anche) in base alla carrozzeria, definendo diverse categorie; le principali sono: berlina, station wagon, coupé e cabriolet. Quest’ultima tipologia rappresenta una nicchia del mercato automobilistico ma riscuote da sempre un certo successo, per via delle sue caratteristiche peculiari.
Cosa sono e come nascono le macchine decappotabili
Il termine decappotabile deriva dal francese capote, che vuol dire cappuccio o cofano. Da ciò è facile intuire come le auto di questo genere siano dotate di un qualche meccanismo (manuale o automatico) che permette di rimuovere, in maniera temporanea o permanente, la capote.
Per tanto, la “cabrio” è un’autovettura con il tetto mobile (e perciò spesso denominata anche “convertibile“). La sezione di carrozzeria – di estensione variabile – che chiude il lato superiore dell’abitacolo può essere rigida (hard top) oppure di materiale leggero, come ad esempio tela o plastica (soft top). In entrambi i casi, l’auto può essere guidata regolarmente sia con il tetto chiuso (a formare una carrozzeria coupé o berlina) sia con la capote aperta.
Le origini delle cabrio risalgono agli albori dell’industria automobilistica. Tra le fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, la stragrande maggioranza dei modelli di autovetture erano costituiti da abitacoli scoperti (a conti fatti, si trattava ancora di carrozze motorizzate). Quando le motorizzazioni cominciarono a divenire più potenti, fecero la loro comparsa le prime coperture, per lo più in tela o in materiale plastico. Uno dei primissimi esempi di carrozzeria decappottabile è rappresentato dai modelli “pheaton“, prodotti fino agli anni Trenta del Novecento. Il decennio segna anche il declino delle “cabrio”, che vengono progressivamente rimpiazzate nella produzione di massa dalle vetture con carrozzeria completamente rigida; ciononostante, nel 1939 la Plymouth – una casa automobilistica americana – brevetta il primo tettuccio azionato meccanicamente.
Differenze tra auto decappottabile e spider
Una macchina decappottabile è un modello dalla vocazione “sportiva” derivato quasi sempre da un’auto berlina (generalmente una tre volumi); per questo molte cabrio sono vetture a quattro posti. Le spider, di contro, sono derivate da modelli sportivi, principalmente coupé (ma possono essere anche progettate direttamente con questo tipo di carrozzeria). La caratteristica principale delle spider è quella di essere auto a due posti senza il tetto. È questa la differenza sostanziale tra le due tipologie: una decappottabile ha il tetto apribile mentre una spider non ha alcuna struttura che chiuda l’abitacolo dall’alto; per tanto, alcune decappottabili possono presentare montanti laterali rigidi o il lunotto posteriore fisso (come nelle carrozzerie targa molto diffuse durante gli anni Sessanta e Settanta).
Le principali caratteristiche di una cabrio
Al di là della carrozzeria (di base, una berlina con tetto mobile), le cabriolet presentano, generalmente, una serie di caratteristiche comuni. Pur essendo modelli di serie, magari derivati da un prodotto più “commerciale”, sono quasi sempre prodotte in numero minore e risultano quindi un po’ più rare. Per quanto riguarda il tettuccio mobile, i sistemi di apertura possono essere di tre tipi:
- meccanico (come ad esempio una capote in tela fissata ad un gancio da azionare a mano);
- automatico (generalmente si tratta di un sistema idraulico azionato da un meccanismo elettrico o da un comando elettronico);
- manuale: il tettuccio può essere montato o smontato a mano.
La vocazione sportiva che le rende più adatte a contesti extraurbani viene generalmente abbinata a motori potenti ed allestimenti lussuosi. Inoltre, i più sofisticati sistemi di apertura e chiusura del tetto (in genere idraulici a comando elettronico o elettromeccanico) rappresentano una soluzione molto costosa che si ripercuote sul prezzo di listino; non a caso, i modelli decappottabili costano generalmente di più. Ad influire sul prezzo vi sono anche soluzioni tecnologiche volte ad ottenere prestazioni elevate, come ad esempio particolari soluzioni aerodinamiche o meccaniche.
Auto decappottabili in vendita: l’elenco completo
Sul mercato italiano sono disponibili numerosi modelli di auto cabriolet. Di seguito, l’elenco completo ricavato dal listino del sito specializzato Quattroruote:
- FIAT Abarth 124 Spider;
- FIAT 595 Abarth Cabrio;
- Aston Martin DB11 Volante;
- Aston Martin V12 Cabrio;
- Aston Martin V8 Cabrio;
- Aston Martin Vanquish (versione cabrio);
- Audi A3 cabrio;
- Audi A5 cabrio;
- Audi R8;
- Audi TT;
- Bentley Continental GTC;
- BMW i8 Roadster;
- BMW Serie 2 cabrio;
- BMW Serie 4 cabrio;
- BMW Serie 8 cabrio;
- BMW Z4;
- Chevrolet Camaro cabrio;
- Chevrolet Corvette cabrio;
- Chevrolet Corvette Grand Sport cabrio;
- Dallara Stradale;
- Ferrari 488;
- Ferrari 812;
- Ferrari F8;
- Ferrari Portofino;
- Ford Mustang Cabrio;
- Jaguar F-Type;
- Innocenti 950S;
- Lamborghini Aventador;
- Lamborghini Huracan;
- Lotus Elise;
- Lotus Exige;
- Maserati GranCabrio;
- Mazda MX-5;
- McLaren 570S;
- McLaren 600LT;
- McLaren 720S;
- Mercedes Classe C Cabrio;
- Mercedes Classe E Cabrio;
- Mercedes Classe S Cabrio;
- Mercedes GT;
- Mercedes SL;
- Mercedes SLC;
- Mini cabrio;
- Nissan 370Z;
- Porsche 718 Boxster;
- Porsche 911 Cabrio;
- Rolls Royce Dawn;
- Smart Fortwo cabrio.
Macchina decappottabile d’epoca o usata: i modelli in vendita
Molti dei modelli sopra citati presentano prezzi di listino particolarmente elevati, dai 30mila per una Cinquecento Abarth agli oltre 300mila per una Ferrari 488. Per chi volesse spendere molto meno, senza rinunciare al piacere di guidare una macchina decappottabile, è possibile rivolgersi al mercato dell’usato. Tante auto uscite di produzione da qualche anno sono state prodotte in versione cabrio:
- Alfa Romeo GTV;
- Alfa Romeo Spider;
- Audi A4 cabrio;
- Chrysler PT Cruiser
- Citroen C3 (prima serie);
- Mercedes-Benz SLK Kompressor;
- Mercedes-Benz CLK;
- Opel Cascada Cabrio;
- Opel GT;
- Opel Tigra
- Peugeot 206;
- Peugeot 307;
- Renault Megane (I – III);
- Renault Wind;
- Saab 9-3;
- Volkswagen New Beetle.
Non mancano anche gli esemplari d’epoca; di seguito, un breve elenco delle decappottabili prodotte ed immatricolate fino al 1990 e ancora reperibili sul mercato italiano dell’usato:
- Alfa Romeo Giulia Spider (prima serie);
- Audi 80 cabrio;
- BMW 320;
- Citroen 2CV;
- Citroen Visa cabrio;
- Citroen Dyane;
- Corvette C1;
- Ferrari 348;
- Ferrari 308 GTS;
- FIAT 500 “Topolino”;
- FIAT 500;
- FIAT 600;
- FIAT Panda “Moretti”;
- FIAT 126 decappottabile;
- FIAT Ritmo Bertone;
- FIAT X1/9;
- FIAT 1500 cabriolet;
- FIAT 850 Spider;
- Ford Escort cabrio;
- Ford Mustang Cabrio;
- Jaguar JXS;
- Mercedes-Benz SL;
- MG Midget;
- Opel Kadett cabrio;
- Peugeot 304 Cabrio;
- Peugeot 205;
- Porsche 924 cabrio;
- Saab 900;
- Suzuki Samurai;
- Triumph TR7 cabrio;
- Triumph Spitfire;
- Triumph Spartan;
- Volkswagen Golf (Mk3);
- Volkswagen Maggiolone cabriolet.
Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/auto-aston-martin-auto-sportiva-1270867/